martedì 8 maggio 2012

Oggi mi sento brava

Questa mattina porterò la bimba a scuola con una dotazione di dolcettini preparati ieri assieme, per festeggiare all'asilo il suo compleanno. In realtà il giorno esatto era sabato, ma con la maestra abbiamo concordato di portare oggi i dolcetti, onde evitare l'inflazione di due bimbi festeggiati lo stesso giorno (tanto lei comunque non li avrebbe potuti portare sabato!). Ieri pomeriggio ci siamo messe in cucina e abbiamo fatto dei muffin, perché così la maestra non dovrà diventare matta facendo 30 fettine per tutti i bimbi (anche l'anno scorso avevo fatto così e avevo guadagnato un discreto numero di "punti simpatia" con la maestra). Li abbiamo cotti nei pirottini comprati all'Ikea, bellissimi e super colorati, di grande effetto! Sono contenta e soddisfatta, perché capisco che possa sembrare scontato che una madre prepari la torta per sua figlia, ma purtroppo non è più così. Vedo arrivare a scuola gran quantità di torte comprate e francamente avendo io comunque una discreta passione per la cucina, non potrei assolutamente pensare di portare mia figlia a scuola, con una torta comprata in pasticceria, anche se si trattasse della migliore pasticceria di Milano.
Ieri abbiamo fatto dolcetti di  due tipi, con le gocce di cioccolato e senza, perché mi ero informata dalla maestra e come immaginavo c'è un bimbo che ha problemi di allergia al cacao. Poverino già rinunciare a questa delizia del creato è una sofferenza, non potevo pensare di saperlo da solo senza il suo dolcino, mentre gli altri si abbuffavano! Dopo aver preparato tutto e sistemato la cucina, mia figlia ed io ne abbiamo assaggiato uno e lei mi ha detto: Mamma, sono molto orgogliosa di te, i dolcetti sono buonissimi! Questo sì che è un vero regalo per una mamma! In realtà l'anno scorso avevo fatto dei dolcetti molto più buoni, quest'anno ho usato un po' di scorciatoie...ma sono contenta comunque, l'importante è stato vedere la soddisfazione di mia figlia. A merenda sicuramente si vanterà con i suoi amici, gonfia come un barbapapà di averli cucinati con la sua mamma.

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