venerdì 9 novembre 2012

nature and nurture

Il secondo anno di agraria prevede una quantità di materie impressionanti, soprattutto molto ma molto complesse. Va però detto che per quanto mi riguarda le trovo estremamente affascinanti e stimolanti, il fatto di essere più grande degli altri ragazzi ovviamente fa sì che io abbia un vissuto diverso, quanto meno DOPPIO... e quindi possa forse comprendere in modo differente i temi spiegati. Non vorrei essere fraintesa, non capisco meglio (anzi), ho semplicemente più esperienze di "vita vissuta" che consentono un'assimilazione dei concetti, più basata su confronto con casi reali, che non semplice spiegazione da pulpito. Altro dato che contraddistingue quest'anno è un pool di professori eccellenti, tutti differenti con metodi di insegnamento completamente diversi, ma estremamente bravi e stimolanti. Non passa lezione senza un pungolo a ragionare con la nostra testa, a valutare in modo critico quello che ci viene detto e proposto da televisione, giornali ecc...visto che le tematiche che tocchiamo vanno dalla biologia, alla chimica fino alle genetica capite bene che molti temi incrociano argomenti sottoposti a dibattiti molto accesi. Ieri a lezione di genetica ero rimasta un po' perplessa su un punto e arrivata a casa ho provato a trovare degli approfondimenti e in seguito ho avuto uno scambio epistolare con la prof., con la quale mi fermo volentieri a parlare, anche perchè ha 6 anni più di me ed è madre di due bimbi, quindi se non consideriamo la cattedra che ci divide, non siamo poi così diverse. Nel nostro scambio di mail è emerso un concetto che mi ha colpita, ovvero il profondo dibattito esistete tra Nature and Nurture, ovvero il contrapporre Nativismo e comportamentismo (tradotto in modo un po' grossolano).  Siamo patrimonio genetico, insieme di cromosomi e DNA o siamo frutto delle esperienze che ci formano nel corso della vita ? Beh, di certo non pretendo di dare una risposta, ci stanno pensando filosofi e scienziati da centinaia di anni, è comunque affascinante ragionarci sopra, soprattutto in virtù del fatto che io ho la mia piccola XX. In fondo penso che qualsiasi madre sia interiormente convinta che il patrimonio genetico sia importante, ma solo come terreno da seminare, da curare, concimare, innaffiare sperando che i germogli crescano, in modo che siano sufficientemente grandi e forti quando dovranno affrontare le inevitabili bufere che li investiranno. Ovviamente sono spuntati almeno 5 libri che vorrei leggere...ma non c'è nulla da fare, anche se ci provo la giornata resta di 24 ore. Pazienza, mio marito dovrà rassegnarsi all'idea che dovrò vivere almeno 200 anni per poter leggere tutto quello che mi interessa! Bene dopo questo post anomalo, torno a studiare e....a fare una lavatrice. Buon fine settimana!

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