mercoledì 24 settembre 2014

La mia soglia di sopportazione si abbassa di giorno in giorno

Domenica pomeriggio, mio marito propone una passeggiatina a Milano per andare a prendere un gelato. Perfetto, il sole è bellissimo e uscire di casa sembra un'ottima idea. Ci dirigiamo verso il mitico Umberto, che per me resta una delle migliori gelaterie di Milano. Nel camminare notiamo una quantità anomala di persone con mazzolini di fiori, a dire il vero piuttosto sconclusionati ma che attirano la nostra attenzione. Capisco che il tempo sia bello, che ci siano persone con il desiderio di portare un po' di colore in casa...ma vederle tutte riunite su uno stesso marciapiede sembra un po' strano. Mio marito chiede ad un signore dove abbia preso quei fiori e ci informa che alla Rotonda della Besana si stava tenendo una mostra di fiori. Sapendo quanto mi piacciano, mio marito mi propone di andarla a vedere, ma resto scettica. Mi lasciava un po' perplessa la concentrazione di signore agghindate stile albero di natale, con tacchi vertiginosi assolutamente ridicoli e inadeguati per una mostra di fiori se non per procedere ad attività di carotaggio del prato.
Inizio a guardarlo con il mio inequivocabile sguardo: "guarda che stiamo andando a vedere una ca....", ma lui sembra ancora convinto. Intanto continua il passaggio di abitini svolazzanti, tacchi da frattura multipla, trucchi perfetti e pettinature cotonate...e il mio nervosismo prosegue la sua corsa. Realizzo che siamo nel pieno della settimana della moda...e già intuisco che non è la mostra per me. Arriviamo all'angolo della Rotonda e l'impressione è quella di un formicaio in fermento...per fortuna credo che mio marito abbia sentito un'ossigenatissima signora dire: "ma hai visto che c'era anche ---" e pronuncia il nome di un attore di quelli bellocci, versione maschile delle veline (per par condicio, giustamente), la cui vista francamente avrebbe provocato in me un interesse inferiore al reparto ortofrutta dell'Esselunga. Stavo per intervenire con mio marito, chiedendo se si potesse evitare il calvario del vedere il peggio di Milano concentrato in 50 metri, ma penso abbia capito anche lui, che probabilmente il mio isterismo avrebbe raggiunto livelli stellari se avessi varcato l'ingresso. Lo so, sono eccessiva, ma non reggo più certe persone, certi ambienti...già sentire la parola "bio" mi fa alzare l'adrenalina lì avrei certamente trovato il peggio del peggio...Amo tanto Milano e odio tanto vedere questa concentrazione di persone, che hanno così poco a che fare con i veri milanesi, che mai si sarebbero prestati a pagliacciate di questo tipo.
Ci siamo diretti verso il nostro amato Umberto...e tutto è andato bene...comunque ridurrò la caffeina, penso sia meglio!

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