giovedì 15 novembre 2012

Alberi

Da alcuni giorni pranzo sotto il cedro del piazzale della facoltà di agraria di Milano, è una pianta elegante, circondata da 4 splendide magnolie e non fa ancora tanto freddo da non riuscirsi a sedere sulle panchine o ai piedi di sua maestà. Mentre mi rilassavo con i miei compagni, ho pensato a quanti momenti della mia vita siano scanditi da piante. La prima non può che essere il mio castagno. Dico mio, perché è a tutti gli effetti il mio primo figlio, forse nemmeno camminavo ancora in modo saldo, mia madre non si ricorda quando esattamente ho piantato quella castagna in un vasetto, ma con un po' di peripezie e spostamenti vari, oggi è uno splendido castagno alto tanti metri, che ogni autunno ci fornisce le sue leccornie, delle quali mio marito adora il profumo una volta arrostite, ma sfortunatamente non apprezza il sapore. Il mio castagno "abita" in campagna, ai bordi del bosco, accanto a quella che una volta era una stalla e mio padre ogni tanto lo guarda male, perché le foglie in autunno cadendo si infiltrano nel tetto, rischiando di comprometterlo. Ma lui è lì, fermo, saldo, maestoso, a momenti verde brillante e in autunno d'oro. Una delle sue castagne 5 anni fa è stata piantata e ha dato vita ad un nuovo castagno nato lo stesso anno in cui è nata mia figlia. Spero che la mia piccola un giorno possa andare con me e con suo padre, magari con i suoi figli a raccoglierne le castagne, facendo attenzione che non si pungano aprendo i ricci e spiegandogli come fare, esattamente come io ho fatto con lei. Domani dovrebbe esserci ancora un po' di sole, anche se freddino, la mia panca ad agraria mi aspetta per offrirmi un po' di compagnia durante il pranzo. Sono proprio contenta, che anche in quest'anno complessivamente difficile, una pianta sia riuscita a darmi serenità e a farmi apprezzare gli ultimi sprazzi di sole........

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