giovedì 16 febbraio 2012

Consiglio di sopravvivenza Nr. 1

1) Abbassare le aspettative e migliorare la qualità della vita
Sembra banale, ma siamo tutti portati (chi più, chi meno) a porci obiettivi inarrivabili, a voler raggiungere un modello di perfezione che ci siamo creati in testa.

Bene, è corretto e doveroso cercare un miglioramento come individuo, ma con un po' di senno.
Quando non ero sposata era tutto facilissimo (anche se chiaramente all'epoca non mi sembrava così), dovevo solo concentrarmi sul lavoro e su di me, poi con il matrimonio sono ovviamente cambiate le cose, il tempo, lo spazio e la vita andava condivisa e organizzata in base ad esigenze a volte identiche, ma a volte opposte (vogliamo parlare della difficoltà di conciliare il mio disordine nucleare con la precisione maniacale di mio marito!), infine l'arrivo della nostra adorata bambina. Uno scombussolamento pari ad una bomba in pieno centro la vigilia di Natale. Ho dovuto chiedere aiuto, perchè lavoravo a tempo pieno e chiaramente ho beneficiato di quel delizioso "senso di colpa" che pervade le mamme che lavorano. Ho tentato di continuare a fare "wonder woman", come simpaticamente mi definisce la mia amica Ilenia, ma i risultati sono stati catastrofici. Non riuscivo a fare tutto quello che volevo nel modo che mi ero prefissata, quindi ogni giorno c'era una nuova sconfitta.
Poi un giorno ho capito che questo meccanismo era autodistruttivo, non sarei mai stata la madre dell'anno, moglie sempre presente in tutto, amministratore delegato di una multinazionale, casalinga modello e ovviamente taglia 38 con le unghie perfettamente laccate. Ho capito fino a dove potevo arrivare e mi sono data degli obiettivi piccoli piccoli: riuscire a fare tutti colazione assieme la mattina (con la tavola preparata la sera prima), uscire di casa con i letti rifatti, combattere a piccoli passi il mio cronico disordine e mettermi a dieta (ma alla 38 non ci arriverò comunque mai). Inutile pretendere l'impossibile, ma darci piccoli traguardi sarà gratificante e ogni giorno avremo almeno una mini vittoria.

4 commenti:

  1. Tanti piccoli obiettivi una volta raggiunti danno TANTE piccole soddisfazioni....e l'amor proprio ne trae giovamento sicuramente!!!! :)

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  2. Cara zia Lodo,
    grazie per questo consiglio. Io però direi questa cosa con altre parole (perdonami, ma conosci la mia formazione filosofica, per cui anche le piccole cose mi colpiscono molto). Io penso che non sia giusto ridimensionare i propri desideri, perché il nostro cuore non è fatto per accontentarsi.
    Altra cosa è, invece, far emergere quelli che sono i veri desideri del nostro cuore, lasciando cadere le cose inutili, quelle che ci vengono suggerite da una mentalità che non corrisponde davvero a quel che siamo (perché il desiderio è dettato da ciò per cui siamo fatti). Un esempio su tutti: tu pensi davvero che saresti più contenta se fossi una taglia 38? Io penso che tu abbia fatto bene a fare la dieta, sopratutto per sentirti meglio, e il risultato che hai raggiunto non è un compromesso tra l'ottimo (la taglia 38) e l'essere un po' in sovrappeso. L'ottimo sei tu che stai bene, che non fai fatica perché ti devi tirare dietro qualche rotoletto in più e, perché no, sorridi quando ti capita di vederti nello specchio. Non è un di meno, anzi, è quel che ti corrisponde.
    Lo so, lo so, sono un po' pedante, ma credo che a volte anche le parole con cui ci diciamo le cose abbiano un grande peso sul modo di vedere e di vederci!

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    1. Condivido assolutamente quello che scrivi (che novità!). E non vanno assolutamente ridimensionati i desideri, nè tantomeno le aspirazioni. Ma meglio muoversi a piccoli passi, dandosi degli obiettivi raggiungibili con sforzi umani. La crescita sarà più lenta ma meno frustrante.

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