venerdì 6 luglio 2012

Strane abitudini marinaresche

Da lunedì sera siamo a Trieste, ospiti a casa di una mia cara amica (ex collega di mio marito, della quale mi sono "impossessata"). La mattina andiamo al mare, ma a Trieste le spiagge non esistono quasi, ne ha scovata una di sassolotti, molto piccola e raccolta alla quale si accede direttamente dalla strada dopo aver sceso delle scalette. Dato che lei ha un pupattolo che tra poche settimane festeggerà un anno, il fatto che la spiaggetta abbia la collina dietro e il fresco dei pini, consente di restare in spiaggia, perché comunque è molto più fresco che non restare in casa. Quindi con qualche piccolo stratagemma e una capiente borsa frigor restiamo tutto il giorno al mare, riuscendo a far riposare anche il cucciolotto previa spalmata di protezione 50 come se dovessimo imbiancare le pareti di casa. La cosa che mi ha stupita è stato vedere come i Triestini siano abituati a vivere il mare vista questa mancanza di spiagge. Loro mettono la sdraio (rigorosamente portata da casa) sul lungomare e passano la giornata su quello che io avrei chiamato un normale marciapiede di fronte al mare. In effetti, vista la mancanza di spiagge è un modo intelligente per stare al mare, quando vogliono fare il bagno scendono le scalette et voilà il mare è lì a disposizione. Dai racconti pare che il lavoro sia equamente distribuito tra i componenti della famiglia, i primi che vanno ad occupare il posto sono i nonni, che poi durante la mattinata cedono il posto a figli/nipoti. In questo periodo di persone ce ne sono ancora relativamente poche, ma pare che ad agosto ogni mattonella diventi fortemente ambita! Città che visiti, abitudini che conosci.

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