Settimana scorsa ho letto un articolo di giornale, che mi ha fatta riflettere (incredibile vero ?). Parlava del senso di inadeguatezza che caratterizza soprattutto le donne italiane e diceva che le italiane si sentono buone madri e buone mogli solo quando riescono a garantire un certo standard nella cucina e nella cura della casa. Devo ammettere, che avendo lavorato e fatto lavoro-moglie-mamma-casalinga per molti anni, confermo di essere stata notevolmente sotto pressione, soprattutto visto che sono abbastanza "perfettina" e nel mio disordine cosmico-astrale amo che alla fine le cose siano fatte bene, ovvero la casa sia in ordine (secondo il mio standard, non quello inarrivabile di mio marito), il frigorifero pronto a sopportare la terza guerra mondiale lavo-stiro sotto controllo e la bambina serena nel sapere che "mammina c'è sempre se ha bisogno". Ovviamente è pura utopia, da qualche parte quando si tira la coperta ci si scopre sempre, o restano al freddo i piedi, o il naso...si tratta solo di scegliere cosa tenere al caldo. Ma perché questa frustrazione la abbiamo soprattutto noi in Italia ? Non mi va di partire con la solita solfa
"Chiesa Cattolica sì Chiesa Cattolica no..." mi sembra francamente riduttivo, io penso che semplicemente dipenda dal fatto di avere un forte senso della famiglia e di appartenenza al proprio nucleo e questo fa sì che le donne italiane amino molto il loro "nido", e ne traggano forza e sostegno. Trovo che sia anche molto bello e rassicurante avere un proprio punto di approdo, un porto fermo ma logicamente quando si ama qualche cosa, si vuole anche rendere il tutto bello ed accogliente...da qui mille frustrazioni. Probabilmente se riuscissimo ad abbassare gli standard e a rilassarci un pochino molte frustrazioni sparirebbero, ma per la formulazione di questa "pillola di saggezza" credo che di tempo ne passerà ancora molto....certamente il formulatore si guadagnerebbe come minimo il Nobel per la Pace nel mondo! Ovviamente l'articolo si lanciava nelle solite banalità legate alla divisione dei compiti in famiglia, ma siamo sincere, tante donne non sono poi così contente di avere il marito tra i piedi in cucina, o in altre stanze...in fondo spesso siamo noi stesse a non volere che ci venga data una mano e quando la accettiamo ci sentiamo in colpa....quindi ? Morale della favola ? Mah, non saprei, unica certezza nella prossima vita voglio rinascere gatto da divano e vivere di coccole, grattini, topini finti latte e croccantini...la rima baciata non era voluta!
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